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Recensione #130: White Noise - Non ascoltate

giovedì 8 ottobre 2015

Era da tempo, anni per essere precisi, che volevo vedere quest'horror soprannaturale dal titolo White Noise. Il film risale al 2005, non vecchissimo ma neanche dell'altro ieri; visto che questa volta me ne sono ricordato cerco il trailer su internet e lo faccio vedere a Gloria, per sapere se le va la visione. Il trailer mena, è ben fatto e lei si gasa subito all'idea di vederlo, anche perchè “è degli anni che noleggiavo un horror al giorno, quindi dovrebbe anche essere bello!” ha ribadito. Bene, la versione streaming del film è pronta, spegniamo le luci e partiamo.
Dopo la morte della moglie, l'architetto Jonathan Rivers viene avvicinato da un esperto del paranormale che gli svela la possibilità di comunicare con l'aldilà. Attraverso l'EVP (Electronic Voice Phenomenon), Jonathan torna in contatto con la moglie, ma la situazione gli sfugge di mano... Avete presenti quelle trasmissioni che fanno adesso dove un gruppo di "fantasmologi" entra in case, alberghi o vecchi ruderi e registra il silenzio che si sente, per poi risentirlo s volume più alto per vedere se è stata beccata la voce di qualche spirito? Bene, probabilmente tutti quelli che fanno questo genere di trasmissioni televisive oggi hanno preso spunto da questo film. La pellicola è ben strutturata, inizia con Jonathan che conduce la sua vita normale, innamoratissimo della moglie (dettaglio che servirà poi a far entrare in empatia lo spettatore col personaggio). Quando lei viene dichiarata morta perchè è scivolata giù per una scarpata causa cambio di gomma dell'auto, il pover uomo non sa cosa fare e si ricorda del tizio che gli aveva detto di aver comunicato con sua moglie, uno o due giorni prima del ritrovamento del cadavere. Inizia così la sua ossessione, che troverà in Sarah una degna alleata. Atmosfere cupe, spaventi vecchia maniera, regalano allo spettatore una prima parte di film da brivido. Nella seconda parte però, Whie Noise si trasforma più in un thriller, facendo inevitabilmente calare un po' di tensione e di aspettativa. Le visioni che Jonathan ha attraverso il suo televisore lo guidano dove si sta consumando una tragedia, spetta a lui l'arduo compito di evitarla, o almeno di limitare i danni. Ma perchè? Non si sa, la pellicola aveva preso un così bel verso, con lui che provava a contattare la moglie, lei che si faceva viva ma che, allo stesso tempo si facevano vive anche delle entità demoniache. Giochi di ombre, di visioni improvvisate sugli schermi dell'uomo, non era affatto male. Poi, l'inserimento della ragazza rapita e di Jonathan che deve salvarla ci è sembrato molto fuori  luogo. Spoiler grosso, attenti. Anche se alla fine il regista cerca di rattoppare tutto attribuendo al rapitore la colpa della morte della moglie di Jonathan per mano di 3 entità malefiche, il tutto ha il sapore del nonsense. (Sia chiaro, fosse stato un thriller ci stava tutto, ma devi fare un horror rimani nei cazzo di canoni dell'horror!) Il cast è capitanato dal protagonista, il Bruce Wayne di Tim Burton, l'uomo che si sdoppia in 4, lo spiritello porcello, Michael Keaton, non brillantissimo in questa performance ma comunque nei limiti. Insieme a lui c'è Chandra West che interpreta la moglie morta, Deborah Kara Unger e Ian McNeice. In conclusione, prima parte da 4 pop corn, seconda da 2... un film nella media quindi, ma che poteva essere molto di più. Abbiamo appreso che ne esiste anche un seguito: White Noise 2...vi faremo sapere!

AZIONE: x2
COMMEDIA: -
DRAMMATICO: x2
ROMANTICO: x1
HORROR: x3
FANTASCIENZA: -
FANTASY: -


Il voto di 365film:

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